**Domani saremo ottavi, senza gioco, sempre più ridicoli: grazie clown Cardinale, grazie Fonseca!**
Il calcio, lo sappiamo, è uno sport che vive di emozioni, speranze, e sogni. Ma quando la realtà diventa un incubo quotidiano, il gioco perde di significato e la passione si trasforma in frustrazione. Questo è esattamente quello che sta accadendo a tanti tifosi di una squadra che, purtroppo, sembra essere condannata a vivere nella mediocrità.
**Cardinale: il “clown” che ha messo in mano il futuro del club**
Il proprietario della squadra, Gerry Cardinale, ha fatto parlare di sé per promesse grandiose e dichiarazioni altisonanti. Ma oggi, a distanza di tempo, ci troviamo a fare i conti con una realtà che appare molto diversa da quella che ci era stata prospettata. Anzi, più che una promessa di crescita e sviluppo, la gestione di Cardinale sta portando la squadra verso una lenta ma inesorabile discesa. I tifosi, in particolare, non riescono a trattenere la rabbia di fronte a scelte che sembrano non avere né logica né visione. Cardinale, che molti avevano sperato fosse la figura che avrebbe rilanciato il club, è stato definito dai più come un “clown”, incapace di gestire un progetto sportivo degno di questo nome.
**Fonseca: allenatore da Serie B?**
E poi c’è lui, Paulo Fonseca, l’allenatore che avrebbe dovuto essere la guida tecnica della squadra, ma che invece sembra più un allenatore da Serie B che da un club che ambisce a grandi traguardi. Fonseca ha portato la squadra a un passo dalla mediocrità, senza mai riuscire a imporre un gioco convincente o a motivare i suoi giocatori. La sua gestione tattica è spesso vista come confusa, le scelte in campo sempre più discutibili. I tifosi si chiedono cosa stia davvero facendo in panchina, visto che i risultati sono lontani dalle aspettative. La squadra non ha un’identità, non ha un gioco fluido e, soprattutto, non ha la determinazione necessaria per lottare per obiettivi più ambiziosi.
**Senza gioco, senza identità**
La situazione che stiamo vivendo non è certo quella che ci si aspettava. Domani, probabilmente, saremo ottavi in classifica, e non per merito di un grande gioco o di un’ottima organizzazione, ma perché nel nostro campionato ci sono squadre che sono decisamente più deboli. Eppure, anche in queste circostanze, la squadra non riesce a dare una risposta concreta. La partita dopo partita, la sensazione che tutto stia andando verso il baratro cresce. La mancanza di gioco corale, l’assenza di una visione chiara di cosa fare in campo, sono tutte cose che fanno imbufalire i tifosi che si aspettano di più da una squadra con una storia e una tradizione importante.
Invece, ci ritroviamo a commentare prestazioni opache, in cui i singoli cercano di risolvere tutto con l’improvvisazione, senza che ci sia un minimo di coesione collettiva. La squadra è senza anima, senza una chiara identità, e purtroppo questo è il risultato di una gestione che ha toppato sotto ogni aspetto. Il rischio che il club diventi sempre più ridicolo e lontano dai suoi sogni di gloria è sempre più concreto. E la colpa non è solo di chi scende in campo, ma anche di chi li mette in condizione di farlo. Cardinale e Fonseca stanno mettendo in atto una gestione che fa sembrare il nostro club più simile a una squadra di Serie B che non a una realtà che dovrebbe giocarsela nei vertici del campionato.
**Un futuro incerto**
Il futuro, a questo punto, appare più che mai incerto. Se domani saremo ottavi senza gioco, con un allenatore che sembra non avere la capacità di cambiare le sorti della stagione, la domanda che i tifosi si pongono è inevitabile: come si potrà uscire da questa situazione? Sembra che l’unica cosa che Cardinale e Fonseca sappiano fare sia criticare, anziché lavorare per trovare soluzioni concrete.
La frustrazione è palpabile, e la rabbia cresce di giorno in giorno. La squadra, invece di migliorare, sembra ogni giorno di più una caricatura di se stessa. Se Cardinale non si sveglia e non inizia a prendere decisioni più concrete, e se Fonseca non dimostra di avere almeno una briciola di capacità tattica, domani non saremo più ottavi: saremo una squadra da ridere.